Duomo Antico

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Il Duomo Vecchio fu costruito a partire dal 1608, in sostituzione della precedente chiesa di S. Maria, sulla spianata dove sorgevano quattro chiese e tre costruzioni civili, il Duomo fu completato nella seconda metà del 1600. Durante il Settecento vennero eseguiti altri lavori, come la nuova sagrestia (completat nel 1704). Il Duomo fu intitolato inizialmente a S. Maria Assunta, nel 1678 fu dedicato a Santo Stefano, patrono di Milazzo.

Facciata - Il prospetto principale, di impronta tardo-cinquecentesca, è caratterizzato da paraste in pietra siracusana con capitelli compositi e corinzi, ed è diviso in due ordini da una cornice. Nel I ordine due semicolonne corinzie sostengono un timpano spezzato che fa spazio ad un'edicola con una statua della Madonna con Bambino affiancata da due angeli di fattura manieristica. Nel II ordine è dominata da un finestrone rettangolare, con ai lati uno zodiaco ed una meridiana. Il coronamento della parte superiore manca della cella campanaria, crollata agli inizi del 1900. La copertura è caratterizzata da una cupola centrale con un tamburo sottile e da 4 cupolette laterali.

Le cupole - La cupola maggiore: alla base sono presenti quattro finestre rotonde e si conclude in un lanternino. All'interno è articolata a vele. Nei riquadri che separano le 4 finestre tonde sono presenti tre figure che probabilmente facevano parte di un gruppo di 4 santi (San Leone II, San Demetrio, San Nicola, San Papino). Le 4 cupolette laterali riprendono l'articolazione a vele della cupola principale.

Altare del Crocifisso - È incorniciato in un grande arco; la parete presenta una decorazione a tarsie sulla quale è ben visibile l'impronta di un Crocifisso.

Abside della Madonna delle Grazie - L' altare non è più presente, ma resta la pavimentazione originaria a rombi in marmo bianco e grigio; sulle pareti, paraste marmoree intarsiate, nell'arco lo stemma civico e il monogramma della Vergine.

Coro - Il vano, un tempo decorato da stalli lignei ed oggi completamente vuoto, presenta quattro porte laterali, le prime due con decorazioni marmoree, delle altre due, quella di sinistra conduce alla sagrestia, quella a destra ai locali sottostanti. In origine lo spazio era occupato dall'altare maggiore, dal pulpito e da dipinti sulle pareti laterali.

Altare di Santo Stefano - Altare marmoreo ad intarsio, nel cui paliotto è presente il medaglione raffigurante il Santo; in alto l'altare è sovrastato da due angeli in marmo di Carrara. Sulla parte più alta è posizionato un'ovale rappresentante tre corone sovrapposte a simboleggiare i 3 ordini feudali:

⁃ In basso quello demaniale o civico proprio della città regie;

⁃ In mezzo quello feudale o baronale;

⁃ In alto, sormontato da una croce, quello del poter ecclesiastico.

Abside del Santissimo Sacramento - Notevole il tabernacolo marmoreo con angeli; le pareti laterali presentano 2 finestre con cornice marmorea intarsiata. Nell'arco lo stemma civico e la Sacra Ostia.

All'interno dell'edicola era presente una tela raffigurante il "Martirio di S. Stefano", che oggi si trova nel duomo nuovo. L'affresco oggi visibile, in parte coperto dall'altare marmoreo, raffigura il "Noli me tangere", l'incontro tra Gesù e la Maddalena, subito dopo la Resurrezione (del Cristo è visibile solo una mano e parte della veste).

Sagrestia - I lavori relativi a quest'area del Duomo ebbero inizio nel 1698 fino al 1704. Vi si trova una scaletta elicoidale in pietra, collegata un tempo all'Oratorio del S.S. Sacramento (piano inferiore), mente salendo ai piani superiori si poteva giungere sino al tetto, passando attraverso altri ambienti. Da notare il lavabo in marmo policromo settecentesco e il grande portale, sovrastato da una lapide celebrativa, che introduceva alla "Nuova Sagrestia".

Oratorio del S.S. Sacramento - Posizionato sotto il coro, e un ambiente coperto da una bassa volta a crociera che poggia su quattro pilastri quadrangolari; sulle pareti altri 10 semipilastri, su alcuni dei quali sono ancora visibili i resti delle decorazioni originarie. Nello spessore della parete ovest è presente una nicchia ogivale destinata a contenere le ostie e con tutta probabilità doveva esserci anche un altare ligneo, andato perduto. La scala interrotta conduceva ai locali della sagrestia. Quest'area fu utilizzata dal 1616 al 1861 come Oratorio dell'arciconfraternita del S.S. Sacramento, compagnia laicale fondata nel 1580.