Fauna

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L’ambiente naturale di Milazzo, sebbene di modeste dimensioni, ospita varie specie animali. Un tempo, qui, come nel resto della Sicilia, erano presenti animali che oggi purtroppo sono estinti. Tra questi citiamo l’orso bruno, ormai scomparso da diversi secoli, il capriolo ed il cervo, presenti fino all’ottocento, il lupo ed il grifone, sopravvissuti fino a qualche decennio fa.

E’ possibile che queste e altre specie siano vissute stabilmente od occasionalmente a Milazzo, dove, nella zona della Piana, almeno fino al medioevo, erano presenti diverse foreste. I reali svevi ed aragonesi, infatti, erano soliti praticare le loro battute di caccia proprio in queste zone (Parco). Immaginiamo dunque che a quel tempo vi fosse una fauna molto ricca. In seguito, l’attività venatoria, unita all’antropizzazione del territorio, se non addirittura alla non curanza e alla rapacità dell’uomo, ha causato la scomparsa di molte specie.

Un altro animale che, probabilmente, in passato, ha vissuto sulle scogliere e nelle grotte del nostro Promontorio è la foca monaca (Monachus monachus). Quest’animale, unico pinnipede del mediterraneo, dove era comune fino all’ottocento, è scomparso dalle nostre zone a causa della caccia. Oggi sopravvive solo lungo le coste della Grecia, della Sardegna e del nord – Africa. Un ipotetico “ritorno” di questo animale presso le coste di Milazzo è pressoché impossibile, in quanto le nostre coste sono fin troppo disturbate dalla presenza dell’uomo. 

Con l ‘istituzione di riserve naturali, invece, è possibile che molti uccelli tornino a sostare durante le migrazioni o addirittura a nidificare, e che molti mammiferi, presenti sui vicini Peloritani, come la volpe, il ghiro e la martora, tornino a vivere stabilmente presso il nostro territorio.

[ MAMMIFERI ]

Il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) è il più diffuso e visibile tra i mammiferi presenti nel territorio di Milazzo, soprattutto nella zona del Promontorio. Quest’animale vive in grandi colonie e scava le sue tane nel terreno, collegandole le une alle altre attraverso fitte reti di cunicoli che gli permettono di nascondersi e sfuggire ad eventuali pericoli. E’ un animale molto prolifico, la cui popolazione viene, però, ridimensionata da periodiche malattie virali e dall’attività venatoria.

La Donnola (Mustela nivalis) , in gergo conosciuta come “paddottula” , è un animale diffuso pressoché in tutto il territorio, ma poco visibile in quanto sfugge la presenza dell’uomo. E’ attiva soprattutto di notte e al crepuscolo. Appartenente alla famiglia dei Mustelidi, è il più piccolo tra i carnivori e quasi certamente l’unico carnivoro della fauna milazzese.

Il minuscolo mustiolo (Suncus etruscus), la crocidura rossiccia (Crocidura russula) e la crocidura minore (Crocidura suaveolens) sono toporagni insettivori , osservabili nei giardini delle case.

Il riccio (Erinaceus europaeus) è il più grande tra gli insettivori. Tra le sue prede: insetti, molluschi e lombrichi, occasionalmente rettili (vipere) e piccoli mammiferi. Spesso, purtroppo, questo piccolo animale è vittima di auto e di pesticidi. Ma nonostante questo è facilmente visibile all’alba, al tramonto e di notte con l’aiuto di una luce artificiale, soprattutto durante i mesi non invernali.

Nel territorio milazzese i roditori appartengono perlopiù alla sottofamiglia dei Muridi (topi). Alcune specie come il ratto nero (Rattus rattus), il ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus) e il topolino delle case (Mus musculus subsp. Domesticus) prolificano in zone legate ai centri abitati e agli insediamenti umani (fognature, magazzini, discariche ecc.). Il topo selvatico (Apodemus sylvaticus) è un topo di dimensioni medio – piccole, osservabile, invece, in ambienti naturali. Molto attivo di notte è spesso preda delle donnole e dei vari rapaci notturni.

[ ANFIBI ]

Gli anfibi sono tra le varie specie quelle che più hanno risentito del processo di antropizzazione del territorio. Con la progressiva scomparsa degli ambienti umidi (stagni, ruscelli, fossi), sono venute meno anche molte specie che per la loro sopravvivenza e riproduzione necessitano di spazi come quelli sopraelencati.

Nel territorio milazzese le specie più diffuse sono la raganella (Hyla intermedia) e il discoglosso dipinto (Discoglossus pictus), specie rigorosamente protetta. Queste due specie di animali vivono per lo più nella zona della Piana di Milazzo, soprattutto in prossimità del torrente Mela (Bastione, San Marco, Fiumarella, Santa Marina). La raganella e il discoglosso dipinto sono pressoché assenti nelle zone del Promontorio.

La rana dei fossi (Rana lessonae), raramente presente nella Piana, è visibile durante la primavera e l’estate in vasche di irrigazione piene d’acqua. Infine, il rospo comune (Bufo bufo), popolarmente conosciuto come “buffa”, è totalmente scomparso da Milazzo da qualche decennio.

[ RETTILI ]

Il territorio di Milazzo ospita due specie di lucertole, due di serpente, due gechi e due scinchi. Il serpente più diffuso, in ambienti antropizzati e naturali, è il biacco (Coluber viridiflavus). Si tratta di un rettile assolutamente innocuo e facilmente individuabile tra la vegetazione bassa o sul suolo. Gli esemplari maturi presentano un caratteristico colore nero; gli esemplari più giovani presentano un colore grigio oliva, con una macchia gialla sulla testa. Popolarmente questi ultimi esemplari vengono considerati una specie a se stante e chiamati “òsine”. Il coluber viridiflavus è un rettile diurno, il suo nutrimento è costituito perlopiù da insetti (coleotteri e ortotteri), da lucertole, da piccoli mammiferi come ratti o topi e, occasionalmente, da altri serpenti. Gli esemplari di biacco presenti nella zona del Promontorio presentano una peculiarità: non vanno in letargo regolarmente e, pertanto, sono visibili persino in pieno inverno durante giornate tiepide e soleggiate. La biscia dal collare (Natrix natrix), in gergo conosciuta come “zambaruni”, è un serpente molto raro a Milazzo, mentre fino a qualche decennio fa era molto comune e nota tra gli abitanti della Piana. Il suo venir meno è dovuto alla scomparsa degli ambienti umidi perenni: fossi, stagni e acquitrini dove si nutre di rane e girini.

La lucertola campestre (Podarcis sicula) è la specie più diffusa di rettile. E’ infatti presente in tutta Italia e ben si adatta alla presenza dell’uomo; la possiamo trovare in parchi e giardini.

Un rettile molto difficile da osservare, soprattutto perché vive in luoghi molto meno antropizzati, è il ramarro (Lacerta viridis), comunemente indicato come “lucittuluni” (lucertolone) a causa delle sue maggiori dimensioni. Un tempo si trovava con molta più facilità tra i canneti delle campagne, oggi lo si trova per lo più lungo i greti dei corsi d’acqua.

Il geco verrucoso (Hemidactylus turcicus), una delle due specie di gechi presenti nel territorio di Milazzo, è visibile soprattutto di notte sui muri delle case mentre dà la caccia agli insetti attratti dalle fonti luminose. Il geco comune (Tarentola mauritanica) detto anche tarantola muraiola, ha un aspetto molto simile al precedente ma tende ad avvicinarsi molto meno alle abitazioni.

Il gongilo (Chalcides ocellatus) è un rettile, appartenente alla famiglia degli Scinchidi, molto timido e difficile da osservare. Vive perlopiù in zone aride e sabbiose.

La luscengola (Chalcides chalcides) è un animale che spesso viene confuso per un piccolo serpente in quanto presenta delle zampe molto ridotte. Si può osservare raramente nelle zone della Piana di Milazzo e preferisce muoversi lungo pendii e prati umidi ed erbosi.

Il gongilo, il ramarro, il biacco e la lucertola campestre sono specie rigorosamente protette.

[ UCCELLI ]

Il territorio milazzese con le sue scogliere, rupi, spiagge e i suoi campi coltivati ha da sempre costituito un punto favorevole per il rifugio, stabile o temporaneo, di varie specie di uccelli. Alcuni di questi luoghi presentano degli ecosistemi poco degradati e in qualche caso incontaminati che favoriscono lo sviluppo di queste specie animali. Milazzo, inoltre, grazie alla sua favorevole posizione geografica, costituisce un importante crocevia di numerose rotte di migrazione tra Europa, Mediterraneo e Africa. Durante le migrazioni primaverili o autunnali molte specie non nidificanti possono essere osservate in volo e, a volte, anche in sosta.

Il falco pellegrino (Falcus peregrinus), una tra le specie più interessanti, nidifica regolarmente presso le rupi costiere di Milazzo. Questo animale ha un importante legame storico con la città di Milazzo. Nel XIII sec., infatti, il sovrano Federico II di Svevia era solito addestrare proprio questa specie (peregrinus) per la caccia con il falcone. L’odierna zona denominata Parco era, infatti, un “parco reale” dove i sovrani svevi e aragonesi effettuavano battute di caccia.

Il gheppio (Falco tinnunculus) è un rapace diurno nidificante pressoché su tutto il territorio. Tra gli altri rapaci diurni annoveriamo la poiana (Buteo buteo), presente solo raramente, e il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) osservabile in volo sulla Piana durante la migrazione primaverile. Altre specie molto comuni e nidificanti nelle nostre zone sono alcuni rapaci notturni: l’assiolo (Otus scops), la civetta (Athene noctua) e il barbagianni (Tyto alba).

Uccelli legati all’ambiente marino sono il gabbiano comune (Larus ridibundus), svernante (ovvero: specie che passa l’inverno sul territorio), e il gabbiano reale (Larus cachinnans) che, sebbene sia presente per tutto l’anno sul territorio, si riproduce in colonie solo nelle vicine Isole Eolie e presso Capo Tindari. Lungo la costa possiamo ammirare anche cormorani (Phalacrocorax carbo), il marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) , solitamente svernanti ed occasionali, il martin pescatore (Alcedo atthis), presente a Milazzo dall’autunno alla fine dell’inverno.

Altra specie che nidificano presso rupi e scogliere sono il passero solitario (Monticola solitarius) e il piccione selvatico (Columba livia).

Il corvo imperiale (Corvus corax) e la taccola (Corvus monedula) nidificano presso il Promontorio. La gazza (Pica pica), comunemente definita “gazza ladra”, nidifica su tutto il territorio e frequenta soprattutto i campi coltivati. Tutte e tre le razze appartengono alla famiglia dei corvidi.

Durante le migrazioni autunnali e primaverili sostano lungo le spiagge, i greti dei torrenti e le scogliere del promontorio varie specie di uccelli acquatici migratori. Si tratta per lo più di cicogniformi della famiglia degli Ardeidi, come il tarabusino (Ixobrychus minutus), la garzetta (Egretta garzetta) e l’airone cenerino (Ardea cinerea). Il primo e l’ultimo nidificano anche in zone della Sicilia.

Tra le specie legate ad ambienti dove la presenza dell’uomo è più intensa ricordiamo la passera sarda (Passer hispaniolensis), la passera mattugia (Passer montanus), che nidificano nei buchi dei muri e sugli alberi nelle zone di campagna, e una specie di rondine (Delichon urbica) molto frequente nei nostri cieli a partire dalla primavera sino all’autunno. Essa costruisce il suo nido di fango sotto i cornicioni degli edifici e in pareti rocciose.

Un uccello molto frequente e visibile soprattutto nei giardini e nelle campagne, dove costruisce i suoi nidi presso i frutteti, è il merlo (Turdus merula). Il pettirosso (Erithacus rubecula) e il codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros) sono visibili nelle nostre zone solo durante il periodo invernale. Questi uccelli, abbastanza abituati alla presenza dell’uomo e poco diffidenti, sono spesso visibili nei cortili o sui tetti delle case.

In alcune zone della Piana sono state individuate nidificazioni di upupa (Upupa epops).

Specie insettivore come la capinera (Sylvia atricapilla), l’usignolo di fiume (Cettia cetti) e l’occhiocotto (Sylvia melanocephala), appartenenti alla famiglia dei Silvidi, sono molto importanti per l’equilibro degli ecosistemi. Questi uccelli creano i loro nidi sul suolo oppure sulla vegetazione bassa, dove danno la caccia a piccoli invertebrati, tra cui alcuni aracnidi come le zecche che, in assenza o in presenza insufficiente di questi volatili e di lucertole, scinchi, toporagni, prolificherebbero in maniera assai problematica per l’uomo. Spesso le infestazioni da tali parassiti sono dovute a incendi che distruggono l’habitat degli insettivori (macchie, cespugli, siepi) e al pascolo eccessivo che favorisce la prolificazione dei parassiti e, inoltre, ostacola la ricrescita di vegetazione spontanea.

Altri passeriformi visibili durante l’inverno in prati e campi coltivati ricordiamo lo zigolo nero (Emberiza cirlus) e alcuni fringillidi tra cui il fringuello (Frigilla coelebs), il verdone (Carduelis chloris) e il cardellino (Carduelis carduelis) che in primavera, durante il periodo della riproduzione, si spostano nella zona dei Peloritani. Il verzellino (Serinus serinus), invece, nidifica perlopiù nei frutteti delle campagne milazzesi. Ultimamente è stata notata la nidificazione della ballerina gialla (Motacilla cinerea) che finora si riteneva presente nel nostro territorio solo durante il periodo invernale.