Sentiero "Nfennu e Paradisu"

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Lunghezza Sentiero:

1 km (dislivello 40 m)

Durata percorso:

45 min

Livello difficoltà:

medio

Per raggiungere l’inizio del sentiero si deve percorrere tutta la Manica, fino ad un’antica “casa rossa”, da dove un punto panoramico permette di godere dell’incantevole vista su tutta la costa di ponente. Ci si può arrivare dalla strada principale del Capo (Via Addolorata o SP72) oppure dal Tono, dov’è possibile parcheggiare e percorrere una scalinata che si riallaccia con la via Manica. Il sentiero congiunge la contrada della Manica con quella di Monte Trino; un percorso di media difficoltà che si effettua in circa 45 minuti.

Dopo un centinaio di metri dall’inizio del percorso principale, si ha anche la possibilità di imboccare una deviazione sulla sinistra che permette di raggiungere il mare, in prossimità di Punta Tono. Non si ha certezza sull’origine del singolare nome di questo sentiero: pare che sia dovuto alla contrapposizione tra la natura “paradisiaca” del luogo e “l’infernale” salto di trenta metri sulla sottostante scogliera di Cala Prestalona. Gran parte del sentiero corre lungo muretti a secco chiamati popolarmente “ammacìi”. Quest’antico percorso è rimasto abbandonato per mezzo secolo, per poi essere ripristinato nel 2001 durante uno dei campi di volontariato internazionale di Legambiente . Offre splendidi scenari paesaggistici, dal Castello fino alla Baia di Sant’Antonio. Si arriva così alle falde di Monte Trino, dove si incontra un bivio: proseguendo verso sinistra (ovest), il sentiero scende fino ad arrivare al mare, in corrispondenza di Punta Grottazza; procedendo verso destra (est), dopo qualche centinaio di metri, il sentiero si collega ad una traversa di Via Trinità.

Questa conduce alla chiesetta di Monte Trino, dalla quale si gode un magnifico panorama. Per tornare al punto di partenza del sentiero, si può percorrere la strada asfaltata. Numerosi fichi d’India che troviamo sulle “ammacìi” furono in origine piantati per separare le proprietà. In diversi punti, l’effetto del forte vento di ponente plasma le fronde degli olivastri, dando loro la tipica conformazione “a bandiera”.

 

Isgrò C. Guida alla natura di Capo Milazzo, Milazzo 2016