Fontana del Rosario

Nel cuore del centro storico di Milazzo, nascosta tra le viuzze che ancora raccontano storie di pellegrini e artigiani, sorge la Fontana del Rosario. Più di una semplice fonte d’acqua, questo piccolo gioiello architettonico rappresenta un tassello prezioso del patrimonio urbano milazzese. Tra pietra antica, leggende locali e simboli sacri, la fontana ha scandito per secoli la vita quotidiana e religiosa del quartiere. Oggi, spesso ignorata dal turismo di massa, rimane una meta ideale per chi cerca la Milazzo più autentica e segreta, dove ogni dettaglio racconta una pagina di storia.

La Fontana del Rosario affonda le sue radici nella seconda metà del XVIII secolo, quando la crescita urbana del quartiere Rosario rese necessario dotare la zona di un punto di approvvigionamento idrico pubblico. Secondo le fonti d’archivio, la costruzione fu voluta dalla Confraternita del Rosario, già protagonista nella vita sociale e religiosa di Milazzo.

Tappe storiche principali:

– 1775: Realizzazione della fontana in pietra locale, probabilmente ad opera di artigiani milazzesi.

– XIX secolo: Ristrutturazioni periodiche e aggiunta di elementi ornamentali, tra cui una piccola nicchia votiva.

– 1913: Primo restauro documentato dopo i danni causati da piogge torrenziali.

– Anni ’60: La fontana viene dismessa come fonte idrica principale a causa dell’introduzione della rete idrica moderna, ma resta luogo di sosta e memoria collettiva.

– 2004: Restauro conservativo promosso dal Comune e da associazioni locali, con recupero delle incisioni originarie e pulizia delle superfici.

Secondo la tradizione orale, la fontana era meta di pellegrinaggi durante la festa del Rosario e veniva utilizzata anche per i riti di “benedizione dell’acqua”, a protezione dei raccolti e delle famiglie.

La Fontana del Rosario è un esempio tipico di fontana urbana del Settecento siciliano, realizzata in pietra calcarea locale e caratterizzata da linee semplici ma eleganti. Il prospetto principale, rivolto verso la via, presenta una vasca rettangolare leggermente rialzata e un frontone decorato con motivi a volute.

Vasca: In pietra scolpita, di forma rettangolare con bordi smussati, pensata per la raccolta dell’acqua piovana e sorgiva.

– Colonna centrale: Dal centro della vasca si innalza una piccola colonna, sormontata da una nicchia con una statuetta in terracotta della Madonna del Rosario (opera originale perduta, sostituita nel 2004 con una copia fedele).

– Decori: Sulla superficie del frontone sono visibili incisioni di simboli religiosi (rosario, croce, grappoli d’uva, a richiamare la fertilità e la protezione divina).

– Iscrizioni: Sotto la nicchia, una lapide in marmo reca l’incisione latina “AQUA ROSARII / BENEFICIO CIVIUM / MDCCLXXV” (“Acqua del Rosario / a beneficio dei cittadini / 1775”).

– Elementi laterali: Due piccole lesene e un’edicola votiva arricchiscono la struttura.

Attorno alla Fontana del Rosario si sono tramandate nei secoli numerose storie e curiosità, che ne accrescono il fascino e il valore identitario per il quartiere.

Secondo un’antica credenza, l’acqua della fontana – soprattutto durante la festa della Madonna del Rosario a ottobre – avrebbe avuto poteri protettivi contro le malattie e la siccità. Alcuni anziani raccontano di come venisse raccolta in recipienti di terracotta per essere portata a casa e “benedire” i raccolti o i neonati.

Fino agli anni ’50 era consuetudine che le giovani spose del quartiere, la mattina delle nozze, si recassero con la famiglia alla fontana per lavarsi simbolicamente le mani, come gesto di purezza e buon augurio.

Si narra che la statua originale della Madonna, sparita durante un periodo di vandalismo negli anni ’70, sarebbe stata nascosta da una famiglia devota e solo decenni dopo sarebbe stata restituita in segreto prima del restauro del 2004.